La situazione è questa: io ho poche uova, perché così è stato deciso dalla Natura, che, come mi ricorda sempre Ya Habibi su suggerimento di Leopardi, è indifferente (con la seconda e aperta) e andrò in menopausa prima dei 40 anni (la mia cultura sulle creme antirughe si sta espandendo esponenzialmente, ma di questo ne parliamo un’altra volta). Ya Habibi ha degli spermatozoi pigri, che battono la fiacca, scarsi e pure deformi. Alcuni hanno la testa tonda come una palla, alcuni sono senza collo e devono farsi fare le camicie su misura, altri hanno due teste e non riescono a decidersi da che parte andare. Immaginatevi un quadro di Hiyeronimus Bosch, ecco, questo è quello che ha visto il biologo quando analizzava il liquido seminale di Ya Habibi. Insomma, i suoi spermini son talmente brutti e indolenti che, vittime di una fobia sociale incurabile, non si avvicinano nemmeno ai miei ovetti. Figuriamoci se tentano di sedurli. Pensandoci bene è un’alchimia : io e Ya Habibi ci siamo trovati e riconosciuti nella folla di uomini e donne che popola questo pianeta. Io ho poche uova che se la tirano e Ya Habibi ha pochi spermatozoi fobici. Riassumendo, l’unica speranza per creare un embrione (fobico e che se la tira) è la ICSI, ossia non stare a sentire le seghe mentali di uova e spermatozoi, ma prendere lo spermatozoo meno peggio, mozzargli la coda come si fa con le estremità dei fagiolini nel momento di pulirli e cacciarlo a forza nell’ovetto catturato con l’inganno.